Nell’ambito della scelta dei serramenti per le abitazioni e gli edifici commerciali, un aspetto fondamentale da considerare è la sicurezza in caso di incendio. Tra i vari materiali disponibili, i serramenti in PVC emergono come una scelta popolare non solo per le loro proprietà di isolamento termico e acustico, ma anche per le loro caratteristiche di resistenza al fuoco. Questo articolo esplora le proprietà ignifughe del PVC e le normative antincendio correlate, offrendo una guida dettagliata per chi è alla ricerca di infissi che non solo migliorino l’estetica e l’efficienza energetica delle proprie strutture, ma garantiscano anche una maggiore sicurezza in caso di emergenza.
Classificazione dei prodotti in base al comportamento al fuoco
La classificazione della sicurezza antincendio dei materiali da costruzione si basa su un sistema di euroclassi, sviluppato per fornire un metodo uniforme di valutazione delle proprietà antincendio. Secondo la normativa EN13501, questa classificazione include criteri principali e accessori:
Classificazione principale:
A1: Materiali incombustibili
A2: Materiali non contribuenti in maniera significativa al carico d’incendio
B: Materiali combustibili non infiammabili
C: Materiali combustibili non facilmente infiammabili
D: Materiali con un certo grado di infiammabilità
E: Materiali con limitato sviluppo di fiamme
F: Materiali facilmente infiammabili
Classificazione accessoria:
s1 a s3: Valutazione della produzione di fumo durante la combustione, con s1 che indica la minore produzione di fumo.
d0 a d2: Valutazione del gocciolamento durante la combustione, con d0 che indica nessun gocciolamento ardente.
La resistenza del PVC al fuoco
I serramenti in PVC sono noti per le loro eccellenti proprietà di isolamento, durata, sicurezza, facile manutenzione e basso impatto ambientale. Tuttavia, un aspetto meno discusso ma altrettanto fondamentale è la resistenza del PVC al fuoco. Il PVC ha intrinsecamente un elevato potenziale per resistere a fonti di accensione e contribuisce minimamente all’avvio di un incendio. Inoltre, è autoestinguente, cessa cioè di bruciare una volta rimossa la sorgente di fiamma. Una caratteristica significativa del PVC è la sua carbonizzazione: esposto a temperature elevate, il polimero si espande notevolmente in volume e carbonizza, creando uno strato protettivo che ostacola la propagazione del fuoco
Come si comporta il PVC in caso di incendio
Il PVC, ampiamente impiegato in edilizia per serramenti, pavimenti, tubazioni e altro, mostra ottime performance di resistenza al fuoco. Classificato Euroclasse B-s1-d0, il PVC non solo resiste alle fonti di accensione, ma è anche autoestinguente e irradia solo una minima quantità di calore. Non rilascia scintille e si espande carbonizzandosi, formando uno strato protettivo contro la propagazione delle fiamme. Il fumo prodotto dal PVC, contenente Cloruro di Idrogeno, non causa danni irreversibili alle strutture edilizie e può funzionare come segnale di allarme in caso di incendio.
Uno studio francese ha dimostrato che l’uso del PVC può facilitare l’attivazione degli allarmi antincendio grazie all’odore e all’acidità dei fumi. Riguardo alla produzione di diossina in caso di incendio, è importante notare che ogni materiale contenente cloro, inclusi legno e residui di cibo, può generare diossina. Tuttavia, studi hanno confermato che le diossine rilasciate dal PVC durante gli incendi non hanno un impatto significativo sulla salute umana, presentando rischi inferiori rispetto ad altre sostanze cancerogene emesse negli incendi.
Normativa per l’antincendio e gli infissi in PVC
La normativa di riferimento per la classificazione al fuoco dei prodotti e degli elementi da costruzione, specificamente l’EN 13501-1, classifica il PVC nella Euroclasse B-s1-d0. Questo livello indica un basso rilascio di calore e un limitato contributo all’alimentazione del fuoco. Inoltre, il PVC quando brucia non genera scintille, riducendo così la propagazione dell’incendio. In caso di incendio, il PVC rilascia fumi che contengono principalmente vapore acqueo, anidride carbonica, monossido di carbonio e cloruro di idrogeno. Quest’ultimo, pur essendo un gas irritante, agisce come segnale di preallarme e di evacuazione, fornendo un vantaggio in termini di sicurezza antincendio.